La ricetta per prevenire con sicurezza il cancro della prostata è ancora lontana. Scarsi i benefici della dieta ricca di antiossidanti, come l'esecuzione frequente del test Psa sul sangue. Il sistema più efficace rimane una visita accurata dal proprio medico che, se ravvisa sintomi sospetti, prescrive le indagini del caso. Sono le conclusioni di una revisione delle ricerche sinora fatte sull'argomento, pubblicata sull'ultimo numero del British Medical Journal, che all'argomento ha anche dedicato la copertina. La misura preventiva migliore per gli uomini oltre 50 anni rimane il controllo annuale del medico curante. Se questo coglie, grazie a un colloquio scrupoloso, disturbi come sangue nelle urine o difficoltà urinarie, prescrive gli esami. I più diffusi sono l'esplorazione rettale e il PSA, cioè la valutazione della concentrazione nel sangue dell'antigene prostatico specifico. La revisione ha scoperto che i due esami si equivalgono in quanto ad efficienza di diagnosi precoce, ma se fatti in soggetti già selezionati dal medico. Eseguiti da soli invece, non hanno un'affidabilità tale da essere usati come screening di massa. La rivista scientifica conclude sottolineando la necessità di ulteriori ricerche per individuare test più affidabili, da poter usare per indagini di massa.
